giovedì 26 marzo 2009

Ad Atessa si parla di crisi e lavoro, c'è anche monsignor Bruno Forte

L’arcivescovo della diocesi di Chieti-Vasto, monsignor Bruno Forte (foto), parteciperà domenica 29 marzo a un convegno in cui si parlerà di crisi e lavoro. L’appuntamento è ad Atessa, a partire dalle ore 17. L'iniziativa è a cura dell'Ufficio Diocesano per la Pastorale Sociale e il Lavoro, in collaborazione con il MLAC – Movimento Lavoratori di Azione Cattolica. Oltre a monsignor Forte, interverranno anche Silvio Di Lorenzo, Presidente provinciale Confindustria e vice Presidente Honda Italia, e Maurizio Spina, Segretario Regionale CISL. Spiega don Claudio Pellegrini, direttore dell'Ufficio Diocesano per la Pastorale Sociale e il Lavoro: "Tutto è partito da una crisi finanziaria. Una prima acclarata responsabilità ce l'hanno le grandi banche mondiali. Hanno fatto speculazioni fallimentari, giocandosi risparmi dei clienti e risorse che andavano destinati invece al consumo e agli investimenti. Senza sviluppo non c'è produzione". Una seconda responsabilità, secondo don Pellegrini, "ce l'hanno i paesi dell'Est, le economie emergenti come India e Cina, con la loro concorrenza sleale: produttori sottocosto, sfruttatori della loro abbondante manodopera, e insensibili alle tematiche umane dei lavoratori e quelle ambientali. Si sono imposti al mercato, sottraendo le aree prima occupate dalle aziende occidentali. Una terza responsabilità ce l'ha la politica, che in molti casi ha sperperato denaro pubblico e risorse, sottraendole a investimenti per chi realmente poteva farli fruttare". Tutto ciò, secondo don Pellegrini, “ha fatto brillare l'assenza di regole e ordinamenti internazionali, che ha favorito il Far West economico e politico, dove hanno prevalso unilateralismo politico e liberismo economico. Un mercato mondiale esige un ordinamento mondiale. Dove ognuno fa quello che vuole, non si costruisce nulla di buono. E' una crisi finanziaria ed economica che nasconde in realtà una crisi morale. Scopo dell'incontro sarà di capire problemi, prospettive e "speranza", intesa come virtù teologale”.

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