giovedì 20 giugno 2013

Premio 'Rocky Marciano' a Eusebio Di Francesco

E' l'allenatore del Sassuolo Eusebio Di Francesco, protagonista della promozione in serie A del club emiliano, 'Lo Sportivo abruzzese dell'anno' e vincitore della 9a edizione del Premio 'Rocky Marciano'. Sarà dunque Di Francesco, pescarese di nascita, a ricevere quest'anno il riconoscimento intitolato al pugile italo-americano, figlio di Pierino Marchegiano e Pasqualina Picciuto, due emigrati italiani di Ripa Teatina e San Bartolomeo in Galdo (Benevento). Il premio alla carriera andra' invece al campione olimpico di pugilato Roberto Cammarelle.

DI FRANCESCO "EMILIANO" PER ALTRI DUE ANNI - Nei giorni scorsi Di Francesco ha firmato il rinnovo del contratto con il quale si lega al club emiliano per altri due anni. L'ex tecnico di Lecce e Pescara, dunque, non solo guiderà il Sassuolo in Serie A, ma sarà automaticamente confermato (salvo ripensamenti delle parti, si intende) anche per la stagione 2014/2015. Di Francesco, che ha chiuso l'ultimo campionato di B al primo posto, è senza dubbio l'allenatore del momento: non a caso, nelle scorse settimane è stato premiato al Grand Hotel “Il Saraceno” di Amalfi con il riconoscimento “The First”, assegnato dalla giuria tecnica in collaborazione con l’Assoallenatori.


EUSEBIO SUL PROSSIMO CAMPIONATO DI A - Nell’ultima giornata del meeting Football Leader 2013, Di Francesco ha raccontato in conferenza stampa la sua esperienza vincente in serie B e ha espresso le sue opinioni sul prossimo campionato. “Essere premiato dai miei colleghi è una grande soddisfazione. Con il Sassuolo è stata una stagione davvero fantastica, ricca di emozioni e soddisfazioni. Ora con il salto di categoria c’è bisogno di un buon mix di giocatori esperti e giovani di talento. Il campionato di Serie A sarà sicuramente duro, ma come si dice “rispetto per tutti, paura di nessuno”: non credo di cambiare il mio 4-3-3”. A proposito di calciomercato, "Berardi è cercato da molti club, è un ragazzo che merita, ma farebbe bene a restare un altro anno con una piccola squadra".
IL VALZER DELLE PANCHINE - Poi il discorso cade sulle panchine del massimo campionato: “C’è stato un bel valzer di nomi. L’esperienza che più mi intriga è quella di Mazzarri all’Inter. Conosco Walter dai tempi dell’Empoli e non ha mai fallito. L’Inter aveva bisogno di uno come lui. Il Napoli ha preso Benitez per fare il salto di qualità. E’ un allenatore che stimo tanto, è il tecnico spagnolo che ha la mentalità più europea. Ha una grande personalità, e poi c’è da aggiungere che è anche un ottimo manager”. Sui suoi sogni, il tecnico non si sbilancia: “Sicuramente ho l’ambizione di crescere e migliorare; prima, però, bisogna fare bene dove c’è la possibilità di lavorare serenamente”.

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