venerdì 4 febbraio 2011

COMUNITA' MONTANE: FEBBO DIFENDE IL LAVORO DI INFANTINO (SANGRO-VASTESE)

In merito agli attacchi nei confronti del commissario della Comunità montana "Sangro Vastese", Antonio Infantino, l'assessore regionale alle Politiche agricole, Mauro Febbo, dichiara: "La verità è una sola: si è agito per scardinare l'ormai consolidata logica clientelare all'interno delle Comunità montane che dura da quasi due decenni e questo dà fastidio. Si attacca in continuazione il commissario Antonio Infantino, solo ed esclusivamente perché sono state portate alla luce le gravi irregolarità operate da una certa classe politica che opera come una lobby. Mi preme, a questo punto, fare chiarezza su alcune questioni che ritengo fondamentali. Per l'accusa relativa alla riscossione dei tributi, Antonio Infantino è stato assolto dalla Corte dei Conti in primo grado mentre il procedimento ancora in corso riguarda tutta l'amministrazione comunale di Melfi e non vi è, al momento, nessuna sentenza passata in giudicato. Per quanto riguarda il lavoro che il commissario sta svolgendo per il riordino e l'accorpamento delle Comunità montane, si è scoperto, come riportato dalla relazione che ci è stata inviata agli uffici regionali, un sistema a dir poco insolito. Risultano, infatti, sette assunzioni a tempo indeterminato senza aver mai indetto un regolare concorso con un aggravio di spesa sul bilancio di 240 mila euro all'anno. Inoltre, sono emerse parcelle per incarichi legali destinati al recupero crediti senza reperire mai un solo euro per le casse della Comunità montana. A questo si aggiunge la situazione relativa agli immobili (come ad esempio le strutture ricettive sul lago di Bomba) che sono stati affidati in modo dubbio senza una regolare gara. Infatti, i sindaci del Sangro richiedono la gestione di queste strutture generando altri contenziosi nei confronti dell'ente. Il commissario Infantino ha consegnato tutta la documentazione relativa a situazioni poco chiare, alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica affinché venga fatta chiarezza su chi ha gestito in modo scorretto la cosa pubblica; è stata richiesta anche l'ispezione da parte del Ministero delle Finanze. Sulle capacità di Infantino non ci sono dubbi e posso sottolineare ad esempio che si tratta dell'unico commissario che ha redatto e inviato in tempi utili il documento successorio relativo alla gestione della Comunità montana. E' assolutamente infondata l'accusa rivoltagli di aver interrotto alcuni servizi: questo non è mai accaduto e dimostra ancora una volta che gli attacchi sono solo di natura strumentale e spinti da superficiali personalismi. Invece, dovremmo segnalare il fatto che qualcuno, che in passato ha ricoperto cariche importanti, occupi abusivamente ancora uffici dell'ente con l'obiettivo di controllare l'operato del commissario. Voglio ricordare che l'era della Comunità montana come carrozzone politico-clientelare è terminata e l'attuale governo regionale lavorerà affinché le riforme sugli enti strumentali vengano attuate con l'obiettivo fondamentale di tagliare e contenere gli sprechi".

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