sabato 8 gennaio 2011

L'Agenzia delle Entrate di Vasto declassata a ufficio territoriale: D'Adamo, "Perché nessuno dice niente?"

«In questo trantran di spostamenti, modifiche, chiusure e mutamenti vari della nostra vita quotidiana, in questo periodo di vacche magre dove si riducono servizi e personale, si chiudono ospedali e riducono le possibilità di trasporto urbano, nessuno nella nostra città, si è accorto che da dicembre, l’Agenzia delle Entrate di Vasto è stata declassata a Ufficio Territoriale. In poche parole, le attività di controllo (accertamenti) e contenzioso fanno ora capo alla Direzione Provinciale di Chieti». Lo afferma Francescopaolo D'Adamo, ex assessore alla cultura del Comune di Vasto, secondo il quale si tratta di «un bel passo in avanti se si vede l’operazione con gli occhi di “Internet”, un bel passo indietro, invece, se si osserva l’operazione con uno sguardo alle abitudini del cittadino o dal punto di vista occupazionale. Ciò è avvenuto anche a Ortona e Lanciano ma solo in quest’ultima città c’è stato, se pur in sordina, un minimo accenno di reazione a questa operazione, pianificata a livello “centrale”. Come al solito ce ne accorgeremo quando sarà necessario alzare polveroni e non in fase di “prevenzione”. Mi si dirà che una decisione presa a Roma e applicata su tutto il territorio nazionale non avrebbe modo di essere contestata, tuttavia quando un servizio viene tolto al cittadino, quest’ultimo dovrebbe essere compiutamente informato. La “politica” che, giustamente, si occupa della chiusura degli ospedali o della riduzione dei posti letto, dovrebbe interessarsi anche di problematiche minori come quella citata, mostrando di avere una visione a 360 gradi delle esigenze del cittadino. Assecondando pedissequamente le ordinanze e le decisioni, anche se prese dall’alto, significa concordare con chi, a spese dei cittadini, pensa di risparmiare tagliando posti di lavoro, come gli impiegati degli uffici pubblici, invece di investire per potenziare i servizi. Si alzi una voce, se una voce esiste. Nessuno nella nostra città ha usato parole come quelle del signor Pino Valente, candidato Sindaco a Lanciano. Parole che suonano come "l'ennesimo atto di spoliazione delle città", "l'ennesimo atto di forza che spinge a Chieti sempre più uffici". E ancora: anche per la sede Asl si era parlato di cambiamento solo formale, organizzativo, invece ha avuto ripercussioni negative sui servizi e sugli utenti di ben 47 Comuni che gravitavano su Lanciano».

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