mercoledì 30 settembre 2009

L'urna di Celestino V a febbraio a Vasto

L'Arcidiocesi di Chieti-Vasto si prepara ad accogliere e celebrare, con una serie di iniziative, l'urna con le spoglie di Celestino V in occasione dell'ottavo centenario dalla nascita di Pietro Angeleri, divenuto papa con il nome di Celestino V ma che rinunciò al papato dopo soli cinque mesi nel 1294. L'evento è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa a Chieti dall'arcivescovo monsignor Bruno Forte e dal vicario generale, don Camillo Cibotti. L'anno celestiniano è stato indetto dai vescovi di Abruzzo e Molise per celebrare Celestino e accogliere il dono dell'Indulgenza. Nel prossimo mese di febbraio l'urna di Celestino toccherà la diocesi di Vasto. Per il resto, è confermato che domani pomeriggio l'urna arriverà a Chieti Scalo da Sulmona, alle 18, presso la parrocchia dei Santi XII Apostoli. Venerdì 2 ottobre sarà trasportata presso il Seminario regionale, da cui in processione raggiungerà la cattedrale di San Giustino. Lì resterà fino al 31 ottobre, dove potrà essere visitata dalle 7 alle 12 e dalle 16 alle 20,30. Il 6 ottobre è previsto un ritiro del clero nella cripta della cattedrale e il giubileo celestiniano dei sacerdoti nell'aula superiore. L'11 ottobre solenne celebrazione eucaristica presieduta dall'arcivescovo per la festa della Mater Populi Teatini e venerazione dell'urna. Il 21 ottobre, presso l'auditorium delle Crocelle a Chieti, convegno su 'Celestino V di Silone: l'avventura di un povero cristiano'. Il 27 ottobre, presso l'auditorium del Rettorato, il prof. Luigi Pellegrini parlerà di “Memoria, attualità, profezia di una singolare storia di santità”. La mattina del giorno seguente si celebrerà il giubileo dei giovani delle scuole, mentre nel pomeriggio, sempre in cattedrale, la Schola Cantorum Settimio Zimarino presenterà musiche corali e polifoniche rinascimentali e moderne. "La figura di Celestino rappresenta il no al compromesso col potere - ha sottolineato monsignor Forte - E questo è un messaggio importante per il nostro presente: cercare il servizio per gli altri rinunciando all'onore mondano pur di essere veri".

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