domenica 16 agosto 2009

La "Sincerità" di Arisa in scena sul lungomare Cordella

Questa sera alle ore 21.30 il tour di Arisa farà nuovamente tappa in Abruzzo: la giovane artista lucana si esibirà a Vasto, sul lungomare Ernesto Cordella (lato nord). Rosalba Pippa, questo il suo vero nome, ha vinto Sanremo 2009 nella sezione "Nuove Proposte", facendo cantare tutta Italia con "Sincerità", sicuramente uno dei pezzi migliori dell'ultimo Festival. All'annuncio della vittoria fatto dal conduttore Paolo Bonolis, Arisa è rimasta per un attimo immobile, con gli occhi sbarrati, e poi si è commossa, tra gli applausi del pubblico. Per lei è arrivato anche il Premio della Critica. "Grazie a tutti, non piango più", ha detto, per poi aggiungere: "Ho dimenticato di ringraziare il maestro Lelio Luttazzi e lo saluto con tanto affetto". Arisa aveva infatti duettato con Luttazzi in una delle sere precedenti. 'Sincerità' è un motivetto simpatico e orecchiabile, "popolare" in senso buono, molto lontano dai virtuosismi armonici e vocali degli altri pur bravi giovani in gara.

Il singolo “Io sono” presenta invece un’atmosfera reggae per un testo autobiografico che è anche lo specchio delle difficoltà dei giovani a restare fedeli ai propri ideali, senza scendere a compromessi alla ricerca di facili scorciatoie: "Viviamo nell’incertezza del futuro - racconta Arisa - ma i nostri valori sono la forza per superare gli ostacoli quotidiani. Alla maggior parte dei giovani bastano cose semplici per essere felici eppure abbiamo problemi a costruire una vita che per i nostri genitori era assolutamente normale". L’album di Arisa si intitola “Sincerità”; prodotto da Maurizio Filardo e Giuseppe Mangiaracina, vanta molteplici orizzonti sonori: dagli echi R&B e reggae allo stile da geniale filastrocca, dalle emozioni acustiche alle chitarre surf, fino ad arrivare a cadenze jazz e ad impronte anni Settanta e Ottanta. Ironia e positività sono il fil rouge che unisce le dieci tracce del cd di esordio di Arisa: "Ogni essere umano - aggiunge l'artista - è l’artefice del proprio destino. Le avversità possono ferirci, ma non devono abbatterci: anche la vicenda più triste può essere vissuta come uno stimolo per ripartire alla ricerca di una nuova gioia".

1 commento:

Anonimo ha detto...

che emozione vedro arisa in persona magari li chiedo un autografo io spero