sabato 18 luglio 2009

“Terra Madre Abruzzo”: a San Buono una statua della Vergine in legno

Prosegue il percorso del progetto “Terra madre Abruzzo”, nato dall’interazione di Regione Abruzzo, Legambiente, ICOM Italia e Ministero per i Beni Culturali. 7 musei delle province di Teramo, Pescara e Chieti hanno accolto altrettante statue raffiguranti la Vergine e salvate dal “Museo Nazionale d’Abruzzo” de L’Aquila. Oggi pomeriggio alle 17.30 sarà il Museo per l’Arte e l’Archeologia del Vastese di San Buono ad accogliere in un abbraccio una di queste statue scampate al sisma del 6 aprile. L’allestimento della Madonna col Bambino del XV secolo, in legno intagliato e policromato, appartenente in origine alla chiesa di S. Margherita a L’Aquila, è stato pensato in questa cornice nel cuore del vastese, immersa nel verde, un tempo convento dei frati cappuccini. Presso la statua, posizionata nel settore del museo dedicato agli antichi luoghi di culto, in corrispondenza di una sala con reperti di un deposito votivo risalenti al III e al II sec a.C., saranno mostrati i due video che fanno da leitmotiv al progetto: uno realizzato da Legambiente durante le operazioni di recupero e l’altro di invito a visitare tutte le altre statue accolte dalle altre province. Interverranno il sindaco Denisso Cupaiolo; il presidente della Fondazione per l’arte, l’archeologia e la cultura del Vastese Ernano Marcovecchio; i sindaci della zona e i rappresentanti locali delle istituzioni e della religione. L’inaugurazione sarà inoltre accompagnata dal coro delle donne di San Buono che frequentano la chiesa francescana di S. Antonio da Padova, introdotte dalla responsabile del museo per la sezione artistico culturale Giovanna Di Matteo. «I beni del Museo nazionale d’Abruzzo – commenta il sindaco Cupaiolo – sono i beni dell’Abruzzo in primis e del mondo poi, e come tale vanno protetti da tutti». «Troviamo molto significativo che il museo più meridionale d’Abruzzo accolga accanto ad oggetti dedicati ad una divinità femminile italica un segno di fertilità e di maternità così vivo e simbolico», aggiunge Amalia Faustoferri, responsabile del museo di San Buono per la sezione archeologica.

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