lunedì 20 luglio 2009

Per la Regione l’ospedale di Vasto non si tocca

I tagli alla spesa sanitaria che la giunta Chiodi vuole attuare comportano, per il vastese, una buona e una cattiva notizia. Quella buona è che l’ospedale di Vasto farà parte degli 8 nosocomi “eletti” che rimarranno in regione, mentre tante altre strutture verranno chiuse. Quella cattiva è che l’ospedale di Gissi, che come noto fu potenziato anche grazie alla volontà dell’ex ministro Remo Gaspari, è invece destinato a essere soppresso, così come gli ospedali di Casoli, Pescina, Guardiagrele, Tagliacozzo, Atri, Penne, Giulianova e così via elencando. Resteranno “in piedi”, ovviamente, i quattro capoluoghi di provincia (L'Aquila, Pescara, Chieti e Teramo), insieme a Lanciano, Sulmona, Avezzano e, come detto, Vasto. Favorevole al taglio degli ospedali (o addirittura alla creazione di un unico grande “ospedale Abruzzo”) si era detto, nelle scorse settimane, il manager della Asl di Pescara, Claudio D’Amario: “Bisognerebbe iniziare a parlare dell'Abruzzo come di un unico dipartimento sanitario. Un "ospedale Abruzzo", insomma. Il paziente vuole innanzitutto servizi: noi abbiamo molti soldi, ma spesso siamo inappropriati nel modo in cui li spendiamo. In tutta la regione ci sono 35 nosocomi: sono troppi. Un mio collega canadese mi ha detto che è come se in un quartiere di Toronto vi fossero 35 ospedali. Le strutture che lavorano poco sono a rischio sia per il professionista che per il malato”. Sarà, ma vallo a dire a coloro che – come i gissani – stanno per perdere una struttura di riferimento importante per tutto il territorio. E i pazienti che risiedono nell’Alto Sangro (Castel Di Sangro, Pescocostanzo, Roccaraso, Rivisondoli), dove devono andare quando hanno un’emergenza? A Sulmona, che dista comunque diversi chilometri dal comprensorio? La battaglia tra i grandi nosocomi e l’assistenza ospedaliera locale sembra essere appena cominciata. Con la valorizzazione della struttura sanitaria di Vasto, invece, la Regione dimostra di credere molto in una realtà che per tutta l’area istoniense rappresenta sicuramente un punto di riferimento.

Nessun commento: