giovedì 21 ottobre 2010

V Commissione Sanità e Sociale, Zavattaro riferisce sul processo di riordino delle varie strutture ospedaliere

Il manager della Asl di Lanciano Vasto Chieti, Francesco Zavattaro, ha incontrato nel primo pomeriggio di ieri i consiglieri regionali della Quinta Commissione Sanità e Sociale presieduta da Nicoletta Verì che ha espresso soddisfazione per il contenuto dell’audizione. Zavattaro, docente alla Bocconi di Management delle aziende pubbliche e tra i massimi esperti italiani di controllo e gestione della sanità, ha riferito sulla riduzione dei dipartimenti amministrativi, il ruolo dei direttori dei dipartimenti e la necessaria riduzione delle strutture complesse da 26 a 14. Inoltre è intervenuto sull’istituzione del nuovo Cup unico aziendale: al centro della relazione la riconversione dei nuovi Pta, essenziale nel nuovo piano di riordino ospedaliero per dare un ruolo nuovo e non meno importante ai poli di Casoli, Gissi e Guardiagrele. Il manager, riguardo alla ormai celebre espressione secondo cui egli stesso «non si farebbe curare da certe strutture», ha precisato che tale affermazione «è stata separata dal contesto di cui faceva parte» e «non si riferiva certamente alle competenze degli operatori, considerate ineccepibili e di alto livello». Bensì, ha specificato Zavattaro, «faceva parte di una discussione tesa a stimolare gli interlocutori sul ruolo e sulla funzionalità economica delle strutture», parole da considerare parte integrante di un dialogo aperto e costruttivo per migliorare le proposte degli stessi. «Il nostro - ha detto il manager - è un progetto ambizioso perché mira a rendere l'assistenza in questo territorio pari a quella prestata negli ospedali delle regioni virtuose, e che rappresentano pertanto un modello di efficienza cui ispirarsi. Era questo il senso della provocazione lanciata nei giorni scorsi nel corso dell'incontro con il personale dell'Ospedale di Lanciano. E' questa la nostra sfida, che desidero vincere insieme ai nostri operatori, che ringrazio per l'impegno che assicurano quotidianamente. La sanità pubblica si migliora con il contributo di tutti, per costruire insieme la sanità moderna che tutti vorremmo».

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