giovedì 15 aprile 2010

De Fanis: "Se l'ospedale di Agnone chiudesse sarebbe una vera iattura"

Nelle aree interne di Abruzzo e Molise la situazione dellla sanità ospedaliera diventa sempre più drammatica. Dopo Castel di Sangro, anche ad Agnone chiude il reparto di Ostetricia dal 1 gennaio 2011. Lo ha confermato il sub commissario alla sanità regionale Isabella Mastrobuono. E non nasconde tutta la sua amarezza il consigliere regionale abruzzese Gigi De Fanis, originario di Montazzoli, nell’Alto Vastese, alla notizia della ormai più che probabile soppressione del punto nascita del "Caracciolo". «Sarà una vera iattura», afferma l’esponente politico di centrodestra, che è anche medico e conosce a fondo, perché vive nell’entroterra Vastese, i disagi delle zone montane. Per questo motivo, De Fanis si dice preoccupato per le conseguenze che questa scelta potrebbe avere: «Il punto nascita di Agnone ha un’importanza strategica, direi quasi vitale, per i residenti nei comuni dell’entroterra montano – continua il consigliere De Fanis – Penso alle donne, alle mamme di Montazzoli, di Torrebruna, Castiglione Messer Marino, Schiavi di Abruzzo, nell’Alto Vastese, ma anche della zona del Sangro, Rosello, Borrello, e via elencando, visto che né a Castel di Sangro, né ad Atessa ci sono più reparti di maternità. Non voglio intromettermi, da politico, nelle questioni della Regione Molise, ma se questa decisione diventasse realtà la vita nell’entroterra montano sarebbe ancor più difficile e disagevole per le giovani coppie - conclude De Fanis - che hanno scelto coraggiosamente di vivere nei piccoli centri».

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