giovedì 22 ottobre 2009

A Pescara “Giuseppe Spataro tra popolarismo e Democrazia Cristiana”

Domani mattina, alle ore 11 presso la sala convegni della Fondazione Pescarabruzzo, a Pescara, avrà inizio l’incontro intitolato “Giuseppe Spataro tra popolarismo e Democrazia Cristiana”, che vedrà coinvolte autorità locali ed esperti del settore, tutti riuniti per sviscerare, ancora una volta, i tratti fondanti dell’attività del grande politico vastese. Il professor Gaetano Bonetta coordinerà gli interventi di Stefano Trinchese, preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti, e di Alfredo Canavero, il quale terrà una lezione su “I cattolici nella storia dell’unità d’Italia”. Il dibattito riprenderà nel pomeriggio, alle ore 15, con Francesco Malgeri che presenterà un intervento su “L’impegno nel partito popolare”, cui seguirà Giuseppe Sangiorgi su “Spataro e Il Popolo”. Giuseppe Ignesti relazionerà invece su “Giuseppe Spataro di fronte al ventennio fascista”. Terminerà i lavori Roberto Violi con un intervento incentrato su “La nascita della Dc”. Coordinerà Umberto Dante. La giornata si chiuderà poi con le considerazioni conclusive del professor Ezio Sciarra. La giornata di sabato 24 ottobre si aprirà alle ore 10 con gli interventi di Carmelita Della Penna su “La formazione giovanile” di Giuseppe Spataro, seguita da Piero Di Girolamo che illustrerà “La prima esperienza di governo” e Costantino Felice che parlerà de “Dalla ricostruzione al decollo economico: Giuseppe Spataro in Abruzzo e Molise”. I lavori saranno coordinati da Francesco Bonini. L’ingresso è libero. Spataro ha avuto un ruolo fondamentale nella nascita della Repubblica Italiana, nei primi Governi e nello dello sviluppo dell’Abruzzo nel secondo dopoguerra. Il 28 luglio del 1943 nella casa di Spataro a Roma si costituì il Coordinamento Nazionale delle Correnti Antifasciste (Comitato Centrale di Liberazione Nazionale). Negli anni ’50/’60 Spataro fu Ministro delle Poste, della Marina, degli Interni, degli Trasporti. Poi vicepresidente del Senato fino al 1976. Dal 1946 al 1950 fu presidente della RAI (EIAR).

Nessun commento: